Finanza

giovedì 28 giugno 2012

Cosa dovremmo fare: meno stato + competitività

In pratica, Monti ha sbagliato nel metodo e nella sostanza. Prima di tutto avrebbe dovuto partire direttamente dalla spesa pubblica, anzichè dalle tasse già decisamente elevate in Italia. Avrebbe dovuto pianificare e comunicare al mondo intero e all'Italia, soprattutto, che si dovevano fare tagli di spesa (di privilegi, di sprechi, di favori etc.) compresi tra i 100 e i 200 miliardi di euro. Questo era necessario fin da subito. Questo era ciò che serviva per salvarci. Questo avrebbe consentito di ridurre velocemente le tasse sulle imprese per favorire sviluppo e ripresa. Avremmo dovuto liberare l'economia dallo stato. Lo stato deve imporre regole da far rispettare, ma non deve essere parte attiva nel fare economia. Indirizzare attraverso una politica economica statale, non significa poi condurre aziende e inserire lo stato e i suoi enti in qualsiasi pratica economica. Questo è frutto di corruzione, di favori di limitazione dei talenti e di incapacità di competere sui mercati, di stimolo alle imprese.
Se Monti avesse avuto i famosi attributi ciò che oggi vorrebbe dire alla Merkel sull'onda della disperazione, avrebbe dovuto dirlo a dicembre ai partiti. Avrebbe dovuto metterli con le spalle al muro minacciando di lasciare se non si fossero potuti fare i tagli fondamentali. Vendendo anche le partecipazioni statali nelle aziende come eni, enel, finmeccanica. Senza prendere la scusa dei prezzi bassi. Quando si deve vendere si vende, quando si deve portare avanti una strategia si porta avanti senza tante paranoie. Ma per fare tutto questo si deve avere personalità, vision, progettualità, strategie chiare.
In Germania è stato fatto esattamente questo. Hanno diminuito la spesa pubblica, l'hanno ottimizzata spendendo dove vi fosse la possibilità di ottenere un valore aggiunto. Hanno diminuito di 10 punti le tasse rispetto ai primi anni 2000. Hanno spostato le risorse dalla domanda interna (consumi) alle imprese. Già perchè se non funzionano le imprese non vi è economia. In questo modo le imprese sono diventate sempre più competitive facendo diventare la Germania il secondo esportatore al mondo.
E' chiaro che questa impostazione richiede un cambiamento culturale e della forma mentis degli italiani. Si è sempre abituati a chiedere allo stato, a pensare che lo stato debba fare. Oggi e, soprattutto, domani dovremo lavorare con meno stato. Lo stato deve semplicemente mettere nelle condizioni di poter operare con poche regole chiare e con meno vincoli. Pochi favori e privilegi e più responsabilità e imprenditorialità per imprese e lavoratori.   

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