Finanza

mercoledì 10 agosto 2011

Nel 2008 il terremoto ora può esserci uno tsunami

La previsione espressa nel titolo era un concetto forte e chiaro inserito in un articolo di aprile e l'avevo ripetuto in maggio. Non ero certo un veggente, ma bastava leggere i numeri della realtà e non ascoltare coloro che negano sempre e comunque qualsiasi realtà negativa. Purtroppo si sta verificando quanto avevo affermato. Torno a ripetere: i numeri contano, si può erroneamente gridare alo scandalo della speculazione, ma la realtà è che quanto sta accadendo era prevedibile, come lo era nel 2008. Equilibrio è la parola magica ed è ciò che manca all'appello del sistema mondiale.
La vera speculazione e la vera manipolazione le abbiamo viste negli ultimi 2 anni, 2009-2010. Abbiamo assistito ad incrementi del 70% fino al 110% degli indici di borsa dei paesi occidentali senza che ci fosse una ripresa economica tale da  giustificare tali incrementi, senza che le prospettive di crescita si evidenziassero concretamente, anzi con debiti sempre in aumento. Una crescita drogata dall'esagerata immissione di liquidità e da una irresponsabile fiducia a tutti i costi. Metodi vecchi per situazioni completamente nuove, da anni '80.

Oggi, finalmente, vi è la registrazione delle situazioni reali. L'occidente è a pezzi. Le dichiarazioni dei politici sono devastanti per inadeguatezza e per la manifesta incapacità di capire e affrontare un mondo che è cambiato velocemente e che non può tornare ai paradigmi che conoscevamo. Siamo ormai in attesa del dowgrade della Francia, così i rumors, poi non resterà che la Germania. La Francia si, se ne parla poco, ma il deficit francese (tra il 7 e l'8%) è simile ai paesi in forte difficoltà. Nei primi 6 mesi del 2011 le sue esportazioni sono calate del 12%. Lo statalismo, la burocrazia e le eccessive garanzie sociali sono la causa dei problemi francesi.

A fronte di quanto sta accadendo, in tempi non sospetti, ho consigliato di uscire dall'azionario a tutti i miei clienti e ho suggerito di andare short. In questo momento non acquisterei con l'idea che i prezzi possano essere convenienti, il fondo deve essere ancora toccato. Sicuramente avremo rimbalzi improvvisi e forti, ma il trend al ribasso è solo all'inizio. Il secular bear market iniziato nel 2000 dovrebbe durare, tra alti e bassi,  fino al 2016. La previsione, di vari analisti, ai quali mi associo, è che sia possibile vedere lo S&P 500 in ribasso fino alla quotazione di 450 circa, oggi è 1130. Il rischio attuale, sussurrato e non esplicitato chiaramente, è che possa avvenire qualcosa di simile a quanto successo con Lehman Brothers.