Finanza

giovedì 15 settembre 2011

Temporary Manager, un professionista al passo coi tempi

In tempo di crisi alle aziende serve l'intervento di top manager molto rapidi ad entrare in azione, con esperienza internazionale e forti capacità di vision, da introdursi con sistemi flessibili e a tempo determinato, con costi pianificabili e utilizzabili solo per il tempo necessario a porre in atto il cambiamento, il rilancio, la ristrutturazione e la modernizzazione delle aziende.

Insomma, un Temporary Manager. Sull'argomento, dal 30 luglio, è disponibile questo testo di Gian Andrea Oberegelsbacher, edito dal Gruppo Wolters Kluver Italia (Ipsoa Editore). Un manuale interessante e completo, per manager e imprenditori, che unisce l'excursus storico, l'analisi del mercato italiano e una ricca raccolta di case histories aziendali.

Tra queste un caso che ho seguito personalmente come TM: un riassetto strategico-finanziario per migliorare l'equilibrio economico-strutturale (fonti e investimenti) e l'operatività aziendale (tesoreria e flussi di cassa). L'intervento è stato effettuato in un'azienda di circa 110 addetti, ha coinvolto alcune funzioni aziendali e stabilito nuovi e proficui rapporti con gli istituti di credito nonostante l'attuale crisi finanziaria.

Il testo è disponibile in cartaceo e in formato e-book qui

lunedì 5 settembre 2011

Recessione o giapponesizzazione?

Recessione o giapponesizzazione? Cosa sia peggio è difficile da dire. La recessione può essere forte ma poi vi è la ripresa. La giapponesizzazione significa avere un'economia ferma per anni. L'unica certezza che abbiamo ce la dà la Storia: una vera e propria ripresa non c'e mai stata e comunque non sarebbe tale da consentire di pagare i debiti sovrani. Nemmeno a ridurre il rapporto deficit/pil. 

Nel 2012 la recessione o la crescita insignificante si realizzeranno. Questo comporterà, probabilmente, per le borse difficoltà nella rialzo fino all'autunno del prossimo anno. Rimbalzi tecnici ne avremo, ma all'interno di un trend ribassista. Le variazioni che potrebbero verificarsi rispetto a questo scenario sarebbero conseguenza di nuova liquidità immessa dalla FED (speculazione artificiale al rialzo di breve periodo), o ribassi maggiori in funzione dell'evoluzione (peggiorativa) dei debiti sovrani e delle crisi bancarie. 

Entrare in questi momenti sull'azionario pensando ai bassi prezzi può essere utile per speculare, ma azzardato per investire.