Finanza

giovedì 28 luglio 2011

Tutta colpa dei derivati?

Da tempo i derivati sono sotto accusa: hanno provocato la crisi del 2008 di cui sono responsabili la finanza e le banche. Qualcuno ha detto che era colpa del liberalismo e della libertà. E’ assolutamente vero che i derivati hanno fatto la parte del leone nelle speculazioni e nella circolazione di moneta fittizia, ma le informazioni arrivate alla gente, a mio parere, sono state e continuano ad essere veicolate da una pessima comunicazione.

Prima di tutto dobbiamo considerare che i derivati nascono come strumento di copertura contro il rischio e, quindi, fungono da strumento di equilibrio sul mercato. La stessa Cina ha introdotto i contratti derivati (prima vietati) come sistema che potesse fornire equilibrio contro l’eccesso di speculazioni.

Ovviamente il problema nasce nel momento in cui tali strumenti vengono utilizzati con finalità speculative e di creazione di ricchezza fittizia. Per fare un esempio: il petrolio nella realtà ha un’estrazione pari a 80 milioni di barili giornalieri, il movimento sui derivati è pari a circa 1 miliardo di barili: se tali contratti fossero obbligati a concludersi con la consegna della merce reale sarebbe evidentemente impossibile sostenere tali meccanismi.
E allora ? Colpa delle banche ? Colpa dello strumento derivato ?

In parte. La colpa maggiore è di chi per primo ha puntato il dito: LA POLITICASe ci si pensa gli eccessi della speculazione si sono evidenziati negli anni 2000 con la consacrazione nel 2008. Oggi, purtroppo, i derivati sono aumentati anziché diminuire rispetto al 2008.

Non è un caso che siano scoppiati negli anni 2000, infatti fino al 1999 erano rimaste in vigore le regole per evitare eccessi di speculazione causati dai derivati volute ed imposte dal presidente Roosvelt nel 1934. Sicuramente avrebbero dovuto essere aggiornate, invece nel 1999 queste regole furono tolte definitivamente e non sostituite, da nessun governo. A quel punto non esistevano, come non esistono oggi, limiti al’utilizzo di tali strumenti.

E’ fondamentale capire questo passaggio: è sempre la politica attraverso i governi che impone regole vincolanti. La colpa è quindi sempre della politica che ha concesso, per interesse, gli eccessi di cui conosciamo gli effetti. L'interesse era, come sempre, il mantenimento del potere attraverso la garanzia di una crescita e di un benessere elevato, se pur fittizio. Finanza creativa per far credere che la finzione fosse realtà.

Come sempre non è mai dello strumento la colpa, non è solo di chi utilizza determinati strumenti, ma in maggior misura di chi ha coscientemente consentito che tutto ciò avvenisse pur avendo il potere per intervenire. E di chi è incapace di imporre regole che consentano servirsi di tali strumenti senza provocare gli eccessi devastanti che conosciamo.

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