Finanza

venerdì 29 luglio 2011

Due o tre precisazioni sui derivati

Per la dinamica del sistema dei derivati, visto le varie critiche, vorrei fare alcune precisazioni. Sempre Von Mises:"Non c'è modo di evitare il collasso finale di un boom indotto da un'espansione creditizia. La scelta è solo se la crisi debba avvenire prima come risultato dell'abbandono volontario di un'ulteriore espansione del debito o più tardi con la totale catastrofe del sistema monetario coinvolto"

L’utilizzo, privo di regole, dei derivati e la mancanza di parametri di riferimento  ha consentito tali eccessi. Qualcuno dice: il mercato non si tocca!. Chiariamo: si deve tutelare la libertà del mercato, ma non la libertà di manipolare a proprio favore il mercato stesso. Oggi vi sono strumenti talmente sofisticati e complicati per cui si può rendere viziato il mercato senza che la maggior parte degli attori (le persone normali) se ne accorga. Oggi le grandi banche europee utilizzano un effetto leva medio pari a 33. Ma i maggiori istituti arrivano ad una effetto leva di 1 a 60. E c’è chi arriva a 100. Un esempio pratico: Una banca, un hedge o altri attori finanziari possono investire nel grano 1 miliardo di euro con un effetto leva pari a 100. Significa che 99 miliardi
non esistono, sono frutto della finzione, ma gli effetti sono reali sul prezzo del grano.

Questo tipo di intervento consente di influenzare il prezzo del grano facendolo aumentare (strategia long-only). Tale procedura consente un guadagno immediato e senza rischio. Si influisce sul prezzo indipendentemente dall’incontro di domanda e offerta, ma grazie ad una forzatura immaginaria che non esiste nella realtàIn questo modo, i banchieri d’investimento sono in grado di costruire un rialzo artificiale sul prezzo dei futures del grano o di altri sottostanti. Il risultato è che il grano immaginario domina il prezzo del grano reale, dato che gli speculatori (tradizionalmente un quinto del mercato) ora sono più numerosi degli “hedgers in buona fede” nella misura di quattro ad uno! I banchieri prosperano e i poveracci muoiono.

Ma quello che salta più lampante agli occhi è il rovesciamento delle proporzioni trala vecchia situazione che funzionava (80% addetti ai lavori 20% di speculatori) e la situazione attuale (80% speculatori contro 20% di addetti ai lavori). La concorrenza tra l’economia reale e l’economia che non esiste è totale. Le banche preferiscono guadagnare velocemente e senza rischi alle spalle di tutti anzichè concedere capitale di rischio alle piccole e medie aziende per investimenti produttivi.

Questa operatività portava già nel 2006 a prevedere una inesorabile crisi epocale, che, vi assicuro, era appunto del tutto prevedibile. Nelle parole di Von Mises sul credito vi è il perché qualunque economista o esperto di finanza non poteva non sapere. Oggi possiamo prevedere la prossima crisi che ormai è alle porte, ma soprattutto possiamo prevedere che sarà più forte del 2008 (i derivati sono aumentati dal 2008 ad oggi) e la pagheremo sempre noi.

Certo, l’economia è una scienza e, alla fine, tende a portare tutto ciò che è insostenibile in equilibrio. Ma se noi permettiamo che la manipolazione possa prendere il sopravvento e si possa muovere liberamente il costo del riequilibrio può essere devastante.

La libertà di manipolazione è un attentato alla libertà.

Quindi, resto convinto che gli eccessi provocati da un mercato irregolare siano da evitare per garantire una società equa e libera. E in questi casi lo stato deve intervenire non per vietare l’operatività, bensì per consentire che tutti possano partecipare al mercato senza subirlo.

Vi ricordate i subprime? Io sottoscrivo un mutuo trentennale di 100.000 euro per l’acquisto di una casa, la banca sull’ipotesi che io pagherò questo mutuo cartolarizza il mutuo ad una società finanziaria specializzata in tale segmento che a sua volta sulla base, ovviamente, dell'idea che io pagherò quel mutuo per i prossimi 30 anni emette un’obbligazione (strutturata, sotto forma di index o unit) con rating AAA che colloca sul mercato.

La società emittente consegna questa obbligazione, per concludere in bellezza, in garanzia (garanzia che io pagherò il mutuo per i prossimi 30 anni) alla BCE al fine di ricevere il 100% dell’importo nominale come prestito. L’ipotesi che io continuerò a pagare il mio mutuo è la garanzia di carta per creare un effetto leva pari a 4-5 volte l’importo che dovrò pagare. Se poi non riesco a pagare ?............. il 2008 è storia recente.

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