Il suo rapporto non lascia adito a dubbi. Si sa cosa si dovrebbe fare, ma l'arretratezza della mentalità europea non consente di passare all'azione. Quindi, ecco la proposta shock:
Riduzione di 30 miliardi dei contributi sociali (di cui 20 miliardi a carico delle imprese e 10 a carico dei lavoratori dipendenti
L'analisi del Fondo Monetario Internazionale e dell'Ocse (uscirà a giorni) è in linea con quanto affermato dal Gallois. L'invito è lo stesso ed è ritenuto insostenibile il costo del lavoro e una spesa pubblica che si aggira intorno al 56% del PIl. Inoltre, sostiene il FMI il fisco deve essere ridotto per ridare fiato alle imprese.
Le ricette sulle quali, oramai, convergono la maggioranza delle analisi è abbastanza chiara: competitività e crescita sono possibili solo se si diminuisce la presenza pachidermica dello stato (che deve fissare regole forti e precise, non spendere risorse che non ci sono) e se si rende il sistema economico snello e in grado di adeguarsi velocemente al dinamismo del mondo in evoluzione.
Nicola Mastropietro
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