Finanza

lunedì 10 dicembre 2012

La sfida dell'internazionalizzazione


Internazionalizzarsi non e’ importante. E’ necessario.

Se torno indietro di qualche decennio e penso a quando stavo per iniziare ad occuparmi di export, con le ambizioni ed i sogni che fanno parte dell’eta’ post universitaria, c’è una cosa che mi appare con grande evidenza: la ricchezza fornitami dai tanti viaggi intrapresi, dalle tante persone conosciute, dalle diverse realtà e culture con cui ho dovuto confrontarmi, dalle modalità di lavoro che ho avuto modo di apprezzare, spesso così lontane da quelle a cui siamo abituati in Italia. Una serie di aspetti, in definitiva, in grado di accrescere la professionalità assieme alla propria personale cultura.

Ho premesso questo per allontanarmi per un momento da quello che viene percepito come
significato della parola magica che si sente oggi pronunciare sempre più spesso: internazionalizzarsi. Mi sembra vi sia la tendenza a confonderlo con “andiamo a produrre là nel paese x, che costa niente” oppure ”ho sentito che nel paese y si può vendere di tutto, gli possiamo mandare quello che ci è rimasto in magazzino”. Certo, ci sono a volte delle opportunità, si aprono mercati nuovi, vi sono crescite ormai impensabili dalle nostre parti e nel breve periodo è giusto coglierle. Sarebbe da pazzi rinunciare a guadagnare laddove si può, pur senza mai illudersi in merito alla facilità di certi incredibili guadagni.

Tuttavia non è questa la vera occasione a lungo termine, quella che può davvero costituire il passo in avanti e consentire alle aziende di crescere. Io credo in primo luogo che le nostre aziende non si debbano sentire piccole ed agire da piccole. Sono state e sono grandi nel saper costruire col sudore della fronte un paese che deve a loro ed a nessun governo i traguardi raggiunti .

Ma ora si tratta di vedere più in là, di guardare il business sotto un ottica diversa. Le aziende italiane devono tener presente che la loro grandezza sarà data soprattutto dalla voglia e dalle capacità di entrare in sintonia con nuove culture, adattando i propri prodotti, servizi, modalità di approccioQuesta è l’opportunità più grande. Il vero guadagno non sara’ dato dalla vendita di qualche container in più, sarà la possibilità di confronto, la crescita personale e professionale dei dipendenti assieme ai manager, alla proprietà e a quanti collaboreranno con l’azienda stessa. Questo consentirà alle aziende di costruirsi posizioni stabili e durature .

Non necessariamente si tratterà di grossi investimenti. L’investimento sarà grande non nelle uscite iniziali ma nel ritorno e nella durata.

Internazionalizzarsi non e’ importante. E’ necessario.

Sergio Turrini

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